Le bevande diet sono nocive alla salute?
a cura di Davis Cussotto
Saccarina, acesulfame K, aspartame, ciclamato sono alcuni dei dolcificanti artificiali sugar free maggiormente utilizzati nelle bevande cosiddette diet. Spesso vengono tirati in ballo dalla stampa per potenziali effetti nocivi alla salute. La diffusione delle bevande diet è in forte crescita poichè le multinazionali produttrici di soft drinks cercano di mantenere il mercato negli oltre 50 paesi, Italia esclusa, che hanno introdotto la sugar tax. I consumi di zucchero sono infatti correlati alla diffusione delle malattie metaboliche e cardiovascolari e all’aumento della spesa sanitaria pubblica che molti paesi cercano di controllare con l’accise sullo zucchero.
Le bevande e i cibi arricchiti di dolcificanti sugar free non sono mai stati ufficialmente inseriti nelle raccomandazioni delle linee guida nell’ambito di un regime alimentare ipocalorico, perché mancano evidenze scientifiche di una loro sicura utilità e poco si sa sui loro potenziali effetti nocivi sulla salute.
Il BMJ ha recentemente pubblicato i risultati di una revisione e metanalisi della letteratura scientifica sul tema . L’articolo di Toews, Meerpohl e Malik prende in esame 56 studi di intervento e osservazionali, pertanto ad oggi è la ricerca più approfondita pubblicata sull’argomento che sarà la base di una futura linea guida dell’OMS (organizzazione mondiale della salute) proprio sull’uso delle bevande diet.
Sei gli aspetti salienti emersi:
1 non esistono studi comparativi tra consumo di zucchero o dolcificanti artificiali e l’incidenza di carie.
2 gli studi comparativi sull’indice di massa corporea e glicemia a digiuno invece, evidenziano modesti miglioramenti nell’ adulto che assume dolcificanti artificiali.
3 Non è invece emersa alcuna associazione tra assunzione di bevande dietetiche e cardiopatia ischemica
4 L’assunzione di bevande zuccherate, invece si associa positivamente al rischio di diabete e coronaropatia
5 sostituire bevande zuccherate con le diet riduce il peso nei bambini e negli adolescenti dopo un anno di follow up.
I ricercatori concludono che occorre condurre studi su campioni più ampi di popolazione prima di inserire ufficialmente l’uso delle bevande diet nelle linee guida dell’ OMS. L’uso del diet è utile nei forti consumatori per ridurre il rischio cardiometabolico, ma l’obiettivo resta quello di convertirli all’ uso dell’acqua, la più sana delle bevande.