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Il botulino può aiutare chi soffre di bruxismo?

a cura di Davis Cussotto

Il bruxismo notturno  è il digrignamento (=serramento con usura)  dei denti dovuto alla contrazione  dei muscoli masticatori durante il sonno.  Viene considerato una parafunzione ossia un movimento senza scopo.

E’ una patologia in forte crescita generata spesso da stati di stress.  La diagnosi e la cura coinvolgono l’odontoiatria, ma anche la medicina del sonno, la neurologia e la psicologia.

Le conseguenze nel tempo del bruxismo sono legate alla perdita di sostanza dentale con fratture dentali, esposizione della polpa con pulpite. Frequenti le patologie dell’ articolazione  temporo mandibolare con comparsa di cefalee.

La cura tradizionalmente è affidata  ad appositi dispositivi detti  bite che proteggono durante la notte i denti riducendo lo stato di usura.

I bite migliori sono quelli fatti su misura dal dentista partendo dai modelli delle arcate dentali del paziente. Da evitare quelli fai da te in vendita sul web e in farmacia.

L’iniezione della tossina botulinica di tipo A (BoTN-A) nei muscoli massetere e temporale è una soluzione talvolta utilizzata in casi mirati per il trattamento di questa affezione.

Sfrutta l’effetto di parziale paralisi muscolare temporanea.

Minimizza  i  sintomi e riduce  l’intensità delle contrazioni ritmiche masticatorie piuttosto che la patologia in sè stessa.

Molti studi sottolineano una buona efficacia  nella riduzione dei sintomi soggettivi quali digrignamento e dolore ai muscoli masticatori al risveglio  dopo  5 settimane dalla somministrazione della tossina.

Le ricerche sono tutt’ora in corso.

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