L'infarto si può prevenire dal dentista

a cura di Davis Cussotto

 

 È quanto emerge da uno studio su 24.313 cittadini  tedeschi di età media seguiti per 13 anni da un gruppo di ricercatori Europei delle Università di Birmingham e Berlino  i cui esiti sono pubblicati su PLOS .

I parametri  presi in considerazione sono stati  : età, sesso, numero di denti in arcata, istruzione, lavoro , attività fisica, consumo di alcool , fumo, farmaci cronici quali antibiotici, antidolorifici, vitamine, ed è stata poi registrata l’incidenza di patologie quali ipertensione, diabete mellitico di tipo 2, infarto miocardico, ictus, parodontite e cancro per tutto il periodo di follow-up.

Il numero di denti è risultato inversamente proporzionale al rischio di infarto miocardico. Una minore correlazione è stata riscontrata tra il numero dei denti in arcata e l’ictus , e nessun rapporto con diabete mellito tipo 2 .

Con 18-23 denti in arcata o  meno si ha  una  probabilità tre volte maggiore di ammalarsi di infarto rispetto a chi ha le arcate dentali  complete ( da 28 a 32 denti).

i meccanismi infiammatori cronici coinvolti nella malattia parodontale e i batteri che li sostengono sono pericolosi per la salute generale dei pazienti, rendendo la parodontite un vero e proprio fattore di rischio per lo sviluppo di malattie sistemiche . Inoltre certe malattie sistemiche possono avere un grosso impatto sulla salute orale.

Una corretta igiene orale  è fondamentale non solo per prevenire e/o curare le malattie della bocca, ma anche per migliorare lo stato di salute generale della persona.

Questo studio  è l’ulteriore conferma in letteratura che vi è una stretta correlazione tra la malattia parodontale e patologie cardiovascolari come l’infarto miocardico.

Dott. Davis Cussotto

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