Ruolo del dentista per la diagnosi e il trattamento dell’ alitosi

a cura di Davis Cussotto

L‘alito cattivo  spesso non viene percepito come un a problema  di salute orale.  Dal punto di vista medico si definisce alitosi  ” l’odore sgradevole dell’alito derivante da cause fisiologiche o patologiche, orali o sistemiche”.

Questo accade perchè alcuni  ceppi di batteri anaerobi (cioè che proliferano in assenza di ossigeno) in determinate condizioni si riproducono rapidamente decomponendo le sostanze proteiche presenti nei residui di cibo, muco e saliva. Si  generano così  i cosiddetti  composti volatili solforati,  responsabili del cattivo odore. La produzione di saliva mantiene il pH della bocca a livelli tali da impedire l’eccessiva crescita di questi  di batteri.   Un quarto degli Italiani soffre di  alito cattivo   e il 60% delle cause di alitosi ha  origine nelle  bocca (carie, gengivite e parodontite,  bimetallismo orale, eruzione dei molari, stomatiti)  le altre cause di cattivo alito di origine sistemica sono:

1 ipertrofia dei turbinati,

2 tonsilliti acute o croniche,

3 polmoniti e ascessi polmonatri, bronchite cronica,

4 patologie gastrointestinali,

5 abuso di bevande alcooliche,

6  diabete, e disturbi metabolici,

7 insufficienza renale e uremia,

8  Helicobacter Pilori.

Le  implicazioni psicologiche individuali e sociali dell’ alitosi sono notevoli.  Il cattivo alito    è un vero e proprio disturbo di relazione    e in alcuni casi si trasforma in una fobia.

Il dentista e l’igienista dentale svolgono un ruolo di counseling per  il la prevenzione e il trattamento di questa “affezione sociale”.    Ricercano le patologie orali da  trattare  (carie, parodontiti etc), orientano ad  abitudini alimentari e a stili di vita salutari, e inviano ove necessario allo specialista per il trattamento delle patologie sistemiche concomitanti.

Dr. Davis Cussotto

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