Molti atleti che hanno preso parte ai giochi olimpici di Rio 2016 presentavano significativi problemi dentali. A scriverlo su un noto portale dentale Americano è il dr Richard Knowlton responsabile dell’ASD (Academy for Sport Dentistry) che conta in USA 600 specialisti nel trattamento dei traumi dentali dello sport.
Durante Giochi Olimpici di Rio il dr Knowlton ha coordinato il Team di volontari ASD che hanno trattato più di 350 atleti. I traumi più frequenti si sono verificati nel Basket, baseball e SoftBall dove per altro non è obbligatorio l’uso del Bite protettivo.
Molti atleti trascurano la loro salute soprattutto quella orale. Alcuni ragazzi vengono da almeno 4 anni di allenamento di 50, 70 ore alla settimana, conducendo una vita molto spartana.
I dati epidemiologici di Rio sono in linea con quelli di Londra 2012 dove il 55% degli atleti presentava più di una carie e la metà non eseguiva un controllo dentistico e una seduta di igiene da oltre un anno.
Molto diffuse le infezioni attive come ascessi e malattia parodontale.
Due le raccomandazioni che dr Knowlton lancia ad atleti e ai coach dei team di tutte le nazioni:
1) quando in una disciplina si sale sul podio con uno scarto di un centesimo di secondo, gareggiare con la parodontite attiva o un ascesso dentale è come gareggiare con il raffreddore, l’organismo non può dare il 100% e la bocca in buona salute può fare la differenza.
2) Molti atleti utilizzano dei bite protettivi del tutto inefficaci. Sono infatti molto diffusi i bite del tipo scalda e mordi, una sorta di fai da te che spesso non è grado di proteggere dai traumi sportivi.