Alcuni pazienti mi hanno chiesto chiarimenti sul virus ebola che in questi giorni è al centro dell’ attenzione dei media. Condivido con loro questo articolo divulgativo pubblicato su WebMD dalla dottoressa Brunilda Nazario che aiuta fare chiarezza e spero contribuisca ad attenuare i segni di questa psicosi collettiva.
Ebola è una malattia rarissima causata da virus a RNA. Si conoscono 5 ceppi di ebola virus di cui 4 possono causare la malattia nell’ uomo. Il virus penetra nelle cellule di vari organi provocando gravi emorragie. Il contagio avviene solamente da una persona che ha la mattia in fase attiva (sintomatica). In questo caso fluidi corporei ( sangue, feci, urina, vomito, sperma, lacrime, sudore, latte materno) sono contaminati con il virus ebola.
Come avviene il contagio:
I fluidi infetti devono venire a contatto con la bocca, naso, occhi, genitali o una ferita della pelle affinchè avvenga la trasmissione.
Non è affatto rischioso ai fini di un contagio stare seduti accanto un soggetto infetto infatti gli oggetti, l’aria, l’acqua e il cibo non trasmettono il virus.
Diverso la situazione se baciamo un malato poiché la saliva contiene il virus e il bacio potrebbe trasmetterlo.
L’incubazione della malattia dura mediamente 8/10 giorni anche se a volte il periodo di latenza può arrivare a 21 gg.
I primi sintomi sono quelli dell’ influenza: febbre, stanchezza, dolori muscolari e mal di testa; poi la malattia peggiora provocando vomito e diarrea e disidratazione, sanguinamenti corneali e gengivali.
Dove è diffusa la malattia?
in alcuni paesi dell’ Africa Occidentale (Guinea, Sierra Leone, Nigeria, Liberia)
Esistono farmaci o vaccini per la cura?
Ad oggi non ci sono farmaci approvati specifici per la cura del virus ebola. La terapia è la reidratazione e la cura dei sintomo provocati. Esistono vaccini in fase di sperimentazione.
Dopo l’infezione:
i pazienti guariti dall’ infezione hanno anticorpi contro il ceppo di virus che lo ha infettato ma non sappiamo se lo proteggono anche contro l’infezione da altri ceppi. Il virus rimane nel liquido seminale per tre mesi dopo la guarigione dalla malattia, sono quindi importanti i rapporti protetti.
La prevenzione :
1) Evitare le zone dove il virus è endemico (alcuni paesi dell’ Africa Occidentale), soprattutto il contatto con animali vettori del virus (pipistrelli e scimmie)
2) Evitare il contatto con i fluidi corporei delle persone infette.
3) Lavarsi spesso le mani
4) Le autorità sanitarie realizzano il controllo dei focolai mettendo in quarantena per 21 giorni le persone potenzialmente contagiate. Se compaiono i segni di malattia, i soggetto viene curato in ospedale e si cerca di rintracciare le persone che hanno avuto contatti con lui.
Dr. Davis Cussotto