Samuel Chan, ricercatore Americano ha scritto come la separazione tra medicina e odontoiatria sia da attribuire a una stravaganza storica per cui il medico debba interessarti a tutto l’organismo mentre il dentista debba focalizzarsi in modo peculiare solo sulle malattie della bocca e dei denti in particolare.
Nulla di più vero. Oggi sappiamo bene che i legami tra le malattie della bocca e quelle sistemiche sono sempre più frequenti.
Il dentista svolge il ruolo di segnalare quelle di anormalità della bocca, premonitrici di patologie che coinvolgono tutta la persona.
Cinque gli ambiti clinici in cui ci sono forti evidenze:
1 La correlazione tra la matattia parodontali e patologie della sfera cardiovascolare sono sempre più studiate: l’aumento della pressione diastolica è maggiormente presente in pazienti con problematiche gengivali . Tale aumento può essere controllato se la patologia parodontale viene curata e risolta.
2 In questo ambito molte endocarditi e conseguenti lesioni delle valvole, sono correlate a manovre odontoiatriche su tessuti particolarmente infetti; per questo la prevenzione si fonda sull’ igiene periodico e/o l’uso dell’ antibiotico.
3 Recenti studi di pneumologia hanno evidenziato che le polmoniti ospedaliere diminuiscono del 40% se controlliamo la placca batterica con l’igiene strumentale.
4 Parti prematuri e neonati a basso peso sono più frequenti in madri portatrici di malattia parodontale.
5 I pazienti nefropatici con parodontite hanno più difficoltà a debellare l’infezione renale.