La terapia laser nei trattamenti di tipo parodontale è sempre più diffusa.
Dopo una corretta diagnosi di tipo parodontale viene eseguito un trattamento terapeutico generalmente di tipo causale non chirurgico. Il suo mantenimento rappresenta una base importante per la lunga durata dei risultati ottenuti da tale trattamento che si devono mantenere più a lungo possibile nel tempo. Per poter fare questo negli ultimi tempi al solito trattamento parodontale si aggiunge anche il trattamento laser. Il laser utilizzato è quello a diodi con lunghezza d’onda 980nm.
La diagnosi viene aggiornata comunque in occasione di qualsiasi appuntamento di richiamo.
Secondo la scuola di Torino, Reparto di chirurgia Orale e Parodontologia il trattamento laser assistito consiste in :
- utilizzare la sonda per il rilevamento del tartaro
- la fibra viene inserita fino all’estensione più apicale della lesione
- la fibra si mantiene sempre in movimento nelle zone sottogengivali con piccoli movimenti in azione tipo scanner
- la lunghezza della fibra deve essere pari ai mm di tasca sondati con la sonda
- il laser deve essere in modalità pulsata
- la funzione del laser è principalmente battericida; rimuove i batteri patogeni oltre che dalla superficie del dente anche dalla superficie della tasca cosa che con strumenti manuali avviene grazie alla tecnica chiamata curettage
- grazie alla sua azione tecnica viene disgregato tramite il laser il deposito di placca o tartaro dal dente cosa che facilità un eventuale strumentazione manuale successiva
- si completa la rimozione con strumenti ultrasonici e /o manuali (scaler)
- si applica poi il passaggio con la polvere di glicina e gel alla clorexidina successivamente
- valutazione a seconda dei richiami stabiliti con il paziente, generalmente 6 mesi
Dott.ssa Dahirida Rami