Curare le gengive fa bene anche alla prostata
a cura di Davis Cussotto
La parodontite o infiammazione gengivale (piorrea) può causare numerosi problemi infiammatori in tutto l’organismo – come ci spiega il ricercatore Americano Nabil Bissada sulla rivista Dentistry – sono infatti accertati i legami con il parto prematuro l’artrite reumatoide e le cardiopatie. Per studiare il possibile legame con l’infiammazione della prostata, Bissada e colleghi hanno eseguito una ricerca clinica che ha coinvolto 27 uomini con più di 21 anni.
Tutti i pazienti erano stati sottoposti nel precedente anno a una biopsia prostatica che aveva portato alla diagnosi di prostatite e a un prelievo di sangue dal quale il livello di antigene specifico prostatico (PSA) risultava aumentato, a indicare una possibile infiammazione o anche un tumore , precisa il ricercatore.
All’inizio dello studio, gli uomini coinvolti nella ricerca sono stati sottoposti ad alcuni accertamenti: un’analisi accurata delle gengive per valutare la presenza di parodontite e un test dal quale è stato ottenuto un punteggio (IPSS, International prostate symptom score) utile per valutare i sintomi di malattia della prostata.
Tutti gli uomini avevano parodontite da moderata a grave, 21 avevano prostatite lieve e 15 avevano tumore prostatico confermato da biopsia – come leggiamo su Dentistry. Dopo 4-8 settimane nel quale sono stati effettuati trattamenti per l’infiammazione gengivale, ossia sedute di igiene e levigature ove necessario, 21 dei 27 uomini coinvolti hanno riferito miglioramenti anche a livello dei sintomi prostatici e riduzione dei livello di PSA.
Lo studio dimostra che curare le gengive può ridurre i sintomi della prostatite e migliorare la qualità della vita. Ci auguriamo che la cura della infiammazione gengivale – scrive Bissada – entri a far parte del trattamento standard della malattia prostatica. Proprio come si consiglia un controllo dal dentista ai pazienti che si devono sottoporre a interventi cardiaci o alle donne in gravidanza.