Possiamo prevedere l’insorgenza della carie precoce nel bambino?
a cura di Davis Cussotto
Possiamo predire l’insorgenza della carie precoce nei bambini?
Sembrerebbe di si; secondo la rivista Cell Host & Microbe il microbiota orale è un ottimo marcatore biologico della malattia cariosa. La microbiologia medica ha introdotto il concetto di “microbiota umano” per definire l’insieme di microrganismi che vivono in simbiosi nel canale alimentare dell’uomo. In particolare nella cavità orale il microbiota ha caratterische dinamiche che variano non solo a seconda dell’età del bambino ma anche in presenza di lesioni cariose precoci. Gli autori dello studio hanno sviluppato un modello chiamato Microbial Indicators of Caries o MIC che è stato in grado di prevedere, con 81% di precisione, l’esordio di carie precoci o ECC (early childhood caries) in campioni “clinicamente percepiti come sani”. Il dato più rilevante è che proprio durante la fase di esordio di ECC il microbiota orale ha le variazioni più significative.
Lo studio realizzato dai ricercatori della Sun Yat-Sen University di Guangdong (China) guidati dal prof Fei Teng in collaborazione con la University of California (San Diego) ha esaminato 50 bambini dell’età di 4 anni, monitorandoli per due anni , durante i quali sono stati eseguiti prelievi di placca a cadenza semestrale. Applicando il DMFT, l’ indice epidemiologico di carie che conteggia i denti cariati, persi e otturati (decayed, missing, and filled teeth), i ricercatori hanno suddiviso il campione in tre sottogruppi iniziali denominati:
A sani con DMFT = 0
B a basso livello di carie DMFT tra 1 e 6
C ad alto livello di carie DMFT maggiore di 6
Gli autori hanno poi applicato l’analisi del MIC e analizzato le variazioni spazio-temporali del microbiota orale e l’evoluziome del DMFT. In base a questi parametri i bambini campione sono stati suddivisi in ulteriori 3 sottogruppi finali:
1 “assenza di carie” nell’ arco di tempo studiato (17 bambini)
2 “insorgenza di ECC” (21 bambini)
3 “carie conclamata” (12 bambini del sottogruppo iniziale B/C) in cui la patologia cariosa è rapidamente evoluta.
Per verificare l’ipotesi di lavoro che i MIC sono in grado di diagnosticare con precisione le carie precoci, i ricercatori li hanno utilizzati per prevedere le ECC nei soggetti del Gruppo A. L’ 81 % dei campioni di placca in effetti hanno correttamente previsto l’insorgenza di carie.
Questi risultati, commenta Teng, sottolineano l’importanza del microbiota umano come marcatore biologico non solo della patologia cariosa ma anche della malattia parodontale.