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Protesi mobili e infiammazioni gengivali

a cura di Davis Cussotto

La  Candida è da sempre ritenuta la  responsabile delle stomatiti nei portatori di protesi totale. Un recente studio pubblicato su PLOS  evidenzia che la situazione è più complessa e si può parlare di un vero e proprio microbioma (l’insieme dei microganismi simbiotici del canale alimentare)  caratteristico del  portatore di protesi mobile.

Lindsay E. O’Donnell della  the Glasgow Dental School ha guidato un gruppo di ricercatori Olandesi e Britannici nello studio che ha confrontato le differenze nel microbioma orale tra i portatori e i non portatori di protesi mobile.

La stomatite da protesi è una affezione che colpisce dal 30 al  70% dei portatori di protesi mobile ha 5 fattori favorenti:

1-  l’instabilità del manufatto protesico che causa traumi alle mucose

2-  la riduzione del flusso salivare

3-  l’uso di farmaci sistemici

4-  il fumo

5-  l’abuso di alcoolici

e trova nella Candida Albicans il fattore eziologico principale.

Lo studio  O’Donnell  ha coinvolto  123 pazienti, 80 donne e 43 uomini con età media di 70 anni; due terzi portatori di protesi totale superiori  e i rimanenti con protesi parziale e  almeno un dente naturale ancora presente in bocca. Il 37 % del campione ha avuto episodi di stomatite.

I ricercatori hanno incluso nell’ indagine:

A   campioni di  flora batterica  prelevata dalla protesi mobile con ultrasuoni  poi coltivati  su appositi terreni di cultura

B lo studio dei   peptidi antimicrobici  o AMP  un gruppo diversificato di molecole attive nella   prima risposta immunitaria  contro i patogeni; prelevati dalla saliva sono stati titolati con  le tecniche ELISA.

La scoperta di rilievo è che i campioni provenienti dalle protesi erano costituiti prevalentemente da Bacilli e Actinobatteri che  costituiscono solo una frazione limitata(30%) nella placca batterica “fisiologica “ della cavità orale . La titolazione degli AMP non ha mostrato alcuna correlazione con la stomatite.

La dentatura naturale residua anche se presente in pochi siti, influenza la composizione del microbioma che tende a modificarsi nei casi di edentulia completa.  Questa  indagine che necessita di ulteriori approfondimenti  può portare  a cambiamenti dei protocolli terapeutici.

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