La caffeina…. una nuova dipendenza?
a cura di Davis Cussotto
La cronaca di questi giorni ha parlato di un ragazzo Americano morto per una overdose di caffeina. Alcuni titoli a “ sensazione” sui mass media tendono a “criminalizzare” alcuni alimenti che consumiamo con piacere. Un articolo del New York Times fa chiarezza in proposito.
La caffeina è una molecola organica che assume nomi diversi a seconda dell’alimento che la contiene; si chiama teina o teobromina quando è contenuta nei semi di cacao che tostati e polverizzati danno origine alla base di lavorazione per la cioccolata. Teobromina è il cibo degli dei, secondo l’etimologia greca del termine che per questo definisce bene il rapporto misterioso e di intensa gratificazione gustativa e mentale che ci lega a questo alimento, straordinario contenuto ovviamente anche nel caffè.
Con l’industria alimentare moderna la caffeina è diventata, un additivo alimentare che si presenta sotto forma di polvere solubile e potenzialmente tossica ad elevate dosi. Un cucchiaio di questa sostanza equivale al contenuto di alcaloide presente in 25/28 tazze di “caffè americano”. Anche La Coca Cola contiene caffeina, e forse questa una delle ragioni del suo successo. Le leggi attuali in campo alimentare non pongono restrizioni all’ utilizzo di questo additivo. Questo status ha permesso che la facile disponibilità di questa polvere, in vendita in rete, sia oggi sfruttata per tagliare gli stupefacenti e per essere assunta come sostanza voluttuaria. Da questo uso improprio e massivo deriva la morte del giovane Americano.
Nessun rischio quindi per la tazzina di caffè.